
A Bricks and the city abbiamo parlato nuovamente di arte e immobiliare perchè la puntata della scorsa edizione su questo tema è stata molto commentata e criticata.
Una piccola soddisfazione: avevamo sottolineato come la street art ha cambiato i profili di alcuni quartieri di Roma, come ad esempio Ostiense. The Guardian in un articolo dell’8 febbraio mette Roma Ostiense tra i 10 posti più cool in cui investire.
Questa volta invece vorrei illustrare esempi concreti in cui arte e immobiliare insieme hanno generato uno sviluppo inimmaginabile.
Intervengono con me nella rubrica Rendering
– Florinda Saieva, co-fondatrice Farm Cultural Park
– Alessandra De Angelis, direttrice artistica di Donne Creatrici
– Marco della Porta, risorse umane
Farm Cultural Park
A Favara, una cittadina in provincia di Agrigento, nel 2010 Florinda Saieva e suo marito Andrea Bartoli decidono di investire nel loro territorio e mettere a disposizione le loro competenze nel campo dell’arte e dll’architettura.
Acquistano il complesso dei sette cortili nel centro storico, lo ristrutturano e lo adibiscono a spazio espositivo e laboratoriale.
A distanza di 10 anni Farm Cultural Park è un esempio di rigenerazione urbana a livello internazionale.
Quali sono i punti salienti di questo progetto che hanno permesso all’intera area di rinascere?
Il primo elemento vincente è stato il coinvolgimento della comunità. Oltre ad impiegare i baldi giovani nella sicurezza, molti cittadini e imprenditori locali hanno aderito attivamente al progetto, acquistando o ristrutturando gli immobili e adibendo questi spazi a nuove attività.
Tutto è centrato sul fattore umano richiamando costantemente in questi anni numerosi artisti da tutto il mondo che hanno portato in questo piccolo centro della Sicilia più sperduta le loro idee, le loro opere e il loro pubblico.
Oggi Favara non è più simbolo dell’abusivismo edilizio ma faro internazionale della riqualificazione urbana attraverso l’arte e conta ogni anno un numero crescente di visitatori.
Anche le signore anziane di Favara ora richiamano i loro figli e nipoti che vivono all’estero o nel nord Italia con orgoglio a tornare a Favara, mentre prima se ne vergognavano.
Il punto di partenza è stato un investimento immobiliare. Florinda e Andrea hanno acquistato una parte del centro storico di Favara con l’idea di dare una nuova identità al territorio che fino a quel momento era dominato dalla criminalità, dalla mafia e dall’abusivismo.
Il loro progetto è diventato uno stimolo per molti di acquistare o riappropriarsi ristrutturandoli di immobili nel centro della cittadina.
La speranza e la fiducia che questo progetto ha infuso ha cambiato l’identità della città ed ha attratto capitali economici ed umani da tutto il mondo.
Come si è riflettuto sul mercato immobiliare?
Per capirlo ho consultato l’OMI, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare che registra semestralmente i dati zona per zona delle compravendite effettivamente avvenute.
Ecco i dati del 2010, 2015 e 2019 riassunti in un grafico.
L’articolo continua dopo la foto.




Da questi dati si evince che dal 2010 ad oggi i valori minimi sono variati di poco. Ovvero chi non ha ristrutturato e quindi non ha aderito a Farm Cultural Park ne ha tratto benefici.
I valori massimi invece, nonostante il decennio di crisi e stagnazione, si sono raddoppiati. Chi ha seguito Florinda Saieva e Andrea Bartoli ha visto salire il valore del proprio immobile del 100%.
L’esperienza di Favara è nata da una iniziativa privata. In Italia però nella maggior parte dei casi la proprietà e la gestione del patrimonio immobiliare storico e artistico è in mano alle amministrazioni pubbliche. E tutto si complica.
Palazzo Chigi di Ariccia
Abbiamo parlato con Alessandra De Angelis del Palazzo Chigi di Ariccia. La bellissima villa progettata dal Bernini fu donata dalla famiglia Chigi al Comune di Ariccia. E’ stata ristrutturata di recente ed è arricchita da eventi a cura delle associazioni locali.
Una delle iniziative è curata proprio da Alessandra De Angelis ed è dedicata alle Donne Creatrici.
DONNE CREATRICI è un Festival di arte contemporanea al femminile dall’ironico titolo “LUI visto da Lei- PENE d’amor PERDUTO” che si identifica nel libro della Aspesi “LUI! Visto da Lei” e nella commedia shakespeariana “Pene d’amor perdute”.
Durerà 3 giorni durante i quali si alterneranno incontri, performance e mostre; è un Festival che parlerà di AMORE NON PLATONICO dal punto di vista femminile, perché ci sembra arrivato il momento di dare l’opportunità alle ARTISTE di esprimersi liberamente sul tema. L’importante è che lo si faccia con IRONIA.
Proprio l’ironia mi ha colpito di questa iniziativa. Ariccia è un paese molto bello ma paga ad alto prezzo la vicinanza a Roma che oscura tutto ciò che le sta intorno. Quindi chi vuole attirare l’attenzione su una iniziativa nei dintorni della capitale deve spingere con una comunicazione forte e non convenzionale. Ecco come sta comunicando Alessandra il Festival Donne Creatrici.




Sul finale di Rendering prendo bonariamente in giro gli ospiti frugando nei loro profili Facebook.
Consiglia un influencer
In ultimo chiedo di consigliarci un influencer, un profilo interessante da seguire.
Florinda Saieva e Alessandra De Angelis consigliano Freeda dedicato all’informazione femminile.
Con Bricks and the city siamo in onda tutti i lunedì alle 21 sul canale Roma 71 del digitale terrestre e anche su Facebook @bricksandthecity e su YouTube.
Qui puoi vedere la puntata integrale.