
La seconda casa rende di più se è accessibile.
Il business dell’affitto turistico ha trasformato molte seconde case in fonti di reddito (ne abbiamo parlato tempo fa, nell’articolo Tutti pazzi per l’uso ricettivo).
Spesso però i margini di guadagno non corrispondo alle aspettative anche a fronte dell’impegno che richiedono. Rendere accessibile il nostro immobile a chi ha disabilità motorie, sensoriali o dovute all’età può far migliorare la performance perché offre qualcosa in più che scopriremo essere molto richiesto.
Allora quando la seconda casa è un reddito?
Ma dobbiamo anche preoccuparci di accessibilità, delle esigenze dei Senior e delle persone non vedenti?
Se vogliamo aumentare il fatturato della nostra casa vacanza del 20 % e raddoppiare la presenza media, sì.
Lo conferma Roberto Vitali che con Village for all da anni fa consulenza a imprese turistiche in Italia e all’estero che da questa attività ricavano bilanci più che positivi. L’Ospitalità Accessibile può valere fino al 15/20% del fatturato.
“E’ più semplice di come possa sembrare, anzi spesso le strutture sono più accessibili di quanto sanno di essere, ma per poterlo capire, e per migliorare, serve professionalità, sperienza e competenza. Ad esempio, è luogo comune pensare che Roma sia poco accessibile ma il Colosseo, il Palatino e il Vittoriale, solo per dire alcuni monumenti conosciuti da tutto il mondo,sono completamente accessibili. Ci sono anche percorsi tattili nella zona centrale del Pantheon utile per le personecieche, che aggiunge valoree accessibilità alle strutture ricettive su quel percorso“.
Ripensare alle caratteristiche della nostra casa con attenzione alla accessibilità ci può far scoprire che è adatta ad alcuni tipi di disabilità, o meglio ancora, alle esigenze di molte persone. Una location silenziosa, ad esempio, è gradita per un pubblico non vedente che ha esigenza di sentire bene per percepire al meglio l’ambiente che lo circonda.
In realtà non esistono strutture completamente non accessibili bisogna approfondire che tipo di accessibilità possiamo offrire e potremo raggiungere un pubblico specifico, che viaggia spesso accompagnato.
“La cosa importante è preoccuparsi della persona che sta sulla carrozzina e non della carrozzina. Le esigenze che esprimono le persone (non pensiamo solo alla disabilità) possono essere alimentari, sensoriali, legate all’età (saranno più del 34% gli Over 65 in Europa entro il 2030) e non sono solo esigenze legate alla mobilità“.
Village for all fornisce la formazione su come relazionarsi ed essere ospitali con questi ospiti e migliorare la qualità dei nostri servizi.
Potete scaricare gratuitamente qui le guide e i manuali operativi promossi da Village 4 All che sono delle vere e proprie pillole tecniche di accessibilità destinate agli operatori:
– Destinazione ospitalità accessibile 2019
– Perché V4A rappresenta un vantaggio competitivo
– Stabilimenti balneari, spiagge e piscine per tutti
Disability manager
C’è anche un servizio chiamato Your Disability Manager dove noleggiare ausili per la vacanza, assistenza (sanitaria o personale) da utilizzare durante la vacanza, oppure prenotare trasporti accessibili.
Ausili
“Ogni estate qualche ricca famiglia dalla Russia, Stati Uniti o Emirati mi chiede una villa con piscina accessibile. Sono disposti a spendere 5.000/10.000 € al mese. Non l’ho ancora trovata. Eppure basterebbe noleggiare un sollevatore per la piscinapermettendo a tutti di fare il bagno“.

Certamente non è facile e se vogliamo aumentare il valore dei nostri immobili puntando sulla accessibilità dobbiamo investire e i dati di Village for all sono molto incoraggianti e garantiscono vantaggi già nel breve termine.
Grazie Roberto spero che molti miei amici nel business dell’ospitalità visitino il sito di Village for all e prestino attenzione a questo tipo di accoglienza.
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Credits: Ph. by Orange County Register