
E’ un grande business per i proprietari di immobili nelle città d’arte e nelle località costiere italiane.
Case vacanze e b&b impazzano a Venezia, Milano e Roma dove ci si pone quasi il problema: “ma dove sono i residenti?”.
A me, nel team locazioni di Engel & Voelkers Roma, zona Tridente, arrivano 5/10 richieste al giorno per appartamenti in affitto il cui proprietario consenta questo benedetto uso ricettivo. Altre zone molto richieste sono Navona, Trevi, San Pietro, Colosseo e Trastevere. In questi quartieri si registrano anche molte richieste di acquisto per l’avvio di attività di accoglienza.
Secondo Hometogo, il motore di ricerca per le case e appartamenti vacanza, le città italiane con il maggiore ritorno sul capitale investito sono Trapani, Lecce e Perugia.
Nelle città di grande attrazione i prezzi di acquisto sono più alti ma chi vuole avviare un’attività ricettiva avrà un flusso turistico continuo tutto l’anno. Nei piccoli centri di interesse storico, paesaggistico o balneare, viceversa, i prezzi sono più bassi ma l’attività ha una stagionalità più breve.
Nel centro storico di Roma molte famiglie riuniscono il loro patrimonio e conducono una attività di accoglienza mantenendo sotto controllo costante lo stato del bene, sfruttandolo e traendone benefici economici.
Spesso anche chi ha unicamente un piccolo appartamento dal quale trarre reddito si improvvisa hostel inserendo foto e dettagli negli appositi portali, non sempre fornendo servizi all’altezza delle aspettative. Il b&b è infatti redditizio ma è anche un grande impegno: i turisti vanno seguiti altrimenti lasciano commenti negativi.
Sapere che la città in cui viviamo è tra le più desiderate mete turistiche al mondo è molto lusinghiero ma è triste la prospettiva che diventi esclusivamente un luogo di passaggio per il week end o per una settimana al massimo.
Credits: photography Alessandro Bracci, graphic Dario Galvagno, thanks to Riccardo Nucci