da | Nov 2, 2020 | Agente 007, TV | 0 commenti

In questo 2020, caratterizzato dal distanziamento sociale e dal lockdown, abbiamo avuto tante limitazioni, con un corpo quasi “mutilato” nella comunicazione e costretto ad adattarsi alle piattaforme on line… anche il solo non potersi stringere le mani, ha reso difficile la nostra comunicazione con gli altri.

Ne abbiamo parlato a Rendering con Rita Puja, ballerina e coreografa.

Guarda la puntata di Rendering qui.

Il linguaggio del corpo è veramente potente e spesso lo dimentichiamo!

Forse non tutti sanno che il 93% della nostra relazione dipende dal linguaggio del corpo e poco comprendiamo quanto la qualità della nostra comunicazione dipenda, più che dalle parole o dal contenuto, dalle infinite sfumature che il corpo sa esprimere.

Per approfondire questo tema ho voluto coinvolgere Rita Puja, nota coreografa, che con una lunga esperienza come ballerina, conosce a fondo l’espressione corporea nello spettacolo, nella danza e nella vita di tutti i giorni.

Rita ha spiegato: “Noi italiani, rispetto a tanti altri popoli, siamo estremamente espressivi, grazie alla nostra gestualità alle nostre espressioni facciali, sappiamo veramente parlare con i gesti!” […]  “Con questa pandemia, la gestualità, il contatto visivo e quello fisico ci mancano tanto e siamo costretti a fare quasi tutto on line.”

E ancora: “Ma non tutto è un male: in questo periodo provo insieme ad altri a creare a distanza, on line, coreografie, balletti ed esercizi, riuscendo persino a lavorare con molte persone che diversamente non avrei potuto incontrare. Infatti, grazie alle numerose piattaforme informatiche, si può lavorare a grandi distanze”.

[…] ”L’espressione corporea può esprimersi anche senza musica e con il silenzio, si può ballare senza musica, utilizzando il ritmo di dentro; ogni gesto può avere una sua musicalità, per raccontare una storia, un’emozione… Io stessa sono una coreografa che segue l’istinto, non la tecnica, seguo l’emozione che mi dà in quel momento la musica, o il messaggio che voglio comunicare”. […] “Faccio una contrazione per esprimere tristezza o faccio un salto per esprimere gioia; l’espressione corporea dice quello che sentiamo, quello che vogliamo… e questo vale per tutti, anche senza tecnica, anche senza saper ballare, abbiamo bisogno di comunicare con il corpo.”

E si, è proprio vero… non tutto il male vien per nuocere! Forse, a causa della pandemia e delle nostre abitudini modificate, siamo riusciti ad apprezzare piccoli gesti quotidiani che improvvisamente ci sono stati preclusi: guardarsi negli occhi, stringerci la mano, dare una carezza o una pacca sulla spalla.

Da uno sguardo si può capire cosa ci dice l’altro e comprenderlo, dalla gestualità si può impostare il contatto, strutturare la relazione, il dialogo e poi finalmente condividere un percorso insieme.

Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed un aspetto di relazione: ogni comunicazione infatti contiene un’informazione e un “come” dobbiamo intendere l’informazione.

Noi comunichiamo molto di più le nostre emozioni, le nostre convinzioni le nostre idee e le nostre sensazioni piuttosto che le nostre parole. Senza rendercene conto ci relazioniamo con gli altri attraverso tre modi di comunicare.

  • La Comunicazione Verbale: ossia il contenuto, le informazioni, le parole che usiamo quando parliamo o scriviamo. E’ il livello di cui siamo più consapevoli e che curiamo con maggiore attenzione.
  • La Comunicazione Paraverbale: indica il modo in cui diciamo qualcosa. Si tratta del timbro, del tono, del volume e del ritmo della voce, così come le pause che facciamo quando parliamo.
  • La Comunicazione Non verbale: tutto ciò che si trasmette attraverso il corpo, come la mimica facciale, i gesti, la postura, i movimenti, ma anche l’abbigliamento, la prossemica (cioè la posizione occupata nello spazio rispetto all’interlocutore) e la respirazione.

Ovviamente è importante che il comportamento “agito”, attraverso il corpo, mantenga un rapporto di congruenza rispetto a quanto dichiarato con le parole, altrimenti la gente non si fiderà di noi.  Infatti è ciò che accade quando non ci fidiamo di qualcuno a pelle, senza sapere perché. Il perché è la non congruenza tra il verbale ed il non verbale, non ritroviamo credibilità nel nostro interlocutore.

Non si può non comunicare, la comunicazione è un processo circolare, di feedback e di continuo scambio visivo e corporeo. Comunicare è bello e condividere le nostre emozioni con il corpo è vitale!

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