
Quando ho pubblicato l’articolo su “Imprese ed enti proprietari di immobili” ho scelto come immagine di copertina la nuova sede di BNL BNP Paribas alla stazione Tiburtina perché mi sembrava che rispecchiasse bene il senso dell’articolo. Molti hanno commentato dicendo che riconoscevano l’edificio e che lo trovavano molto bello. Ho capito, quindi, che quell’architettura in soli 3 anni di vita è già diventata simbolica ed è entrata nell’immaginario comune.

Come vi avevo scritto ho partecipato al FIDEC, il Forum Italiano delle Costruzioni, dove grazie a Bricks and the city che era media partner dell’evento, ho avuto la fortuna di incontrare Alfonso Femia l’architetto che ha progettato quel magnifico palazzo e abbiamo parlato della città di Roma.
Qui di seguito le sue parole.
Roma non è ferma ma manca una visione
Roma è una città molto grande e molto complessa. Il territorio racconta nella sua storia e nelle sue vicissitudini la difficoltà di sviluppo. Allo stesso tempo, però, non la considero una città ferma. E’ una città che lavora per fermenti, per episodi ma si muove per recuperare alcune aree.
Purtroppo si muove senza una visione e questo è un peccato. La città sarebbe meno problematica se si intravedesse un disegno di futuro e se i frammenti che sono in essere per lo sviluppo potessero far parte di un disegno più ampio.
Però io credo molto in Roma.
Noi abbiamo realizzato il palazzo della BNL BNP Paribas a Roma. Una grande operazione sulla Stazione Tiburtina, un ottimo esempio virtuoso di dialogo pubblico privato. L’obiettivo era sviluppare un’area dove la destinazione d’uso doveva completare un’importante infrastruttura ferroviaria e unire due quartieri.
Roma e il ruolo nel mondo
Roma ha il dovere di riprendere il ruolo che deve avere nella complessità della contemporaneità. Lo deve fare con coraggio perché ha tutto per poter essere città di riferimento mediterranea ed europea.
Se pensiamo ad esempio ai fondi internazionali, sono sempre disposti a investire a Roma. C’è interesse. Questo è un aspetto sensibile. Quindi dobbiamo lavorare sul processo ed essere positivi perché talvolta i ritardi possono portarci in tempi futuri e innescare cose che prima non erano possibili.
Come risalire – i grandi eventi
I grandi eventi sportivi, sociali, culturali possono essere una strada per risalire perché sono sempre un volano significativo:
- per concentrare decisioni, strategie e volontà entro una data certa da rispettare,
- per sviluppare investimenti che altrimenti non si potrebbero fare.
Oppure si possono proporre soluzioni in linea con la sostenibilità contemporanea. Si può certamente essere contrari a un tipo di Olimpiadi ma si deve proporre un sistema alternativo altrettanto fruttuoso.
Il coraggio di agire
La scelta di ‘non fare’ come risposta non porta da nessuna parte perché il tempo lavora sulla città in maniera autonoma portando degrado e decadenza.
Una città deve condurre il proprio destino, la propria strategia. Deve avere il coraggio di agire.
Ringraziamenti
Grazie Alfonso Femia per le parole incoraggianti. L’intervista completa andrà in onda nella prossima edizione di Bricks and the city. Stay tuned!
Grazie FIDEC, evento ricco di persone con idee, progetti e immaginazione.
Only the brave
Solo per i coraggiosi che arrivano fino in fondo, vi comunico che ho iniziato a lavorare al canale Youtube. Seguitemi!
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